Le ultime valutazioni del Ministero della Salute per i livelli di cura nelle regioni italiane mostra tutto il razzismo politico di cui è capace il nostro paese anche su un tema così importante come il diritto alla salute.
Dall’analisi viene fuori un immagine a cui purtroppo siamo abituati: tragiche disuguaglianze per l’accesso alle cure che decretano una sanità pubblica quasi inesistente al sud
Ciò che però viene taciuto dal Ministero della Salute, in modo da manipolare l’informazione e con questo i necessari e conseguenti provvedimenti per cambiare la situazione , sono le motivazioni di un tale disastro
Per i meno informati, compreso il ministero della Salute, ricordiamo che la situazione in cui versa il sud in termini di offerta sanitaria pubblica, liste di attesa, quantità di medici e personale sanitario e conseguente emigrazione sanitaria pari a 5 miliardi all’anno è l’effetto di una serie di azioni perpetuate negli anni :
Il Fondo Sanitario nazionale viene da sempre ripartito penalizzando le regioni Centro-Meridionali, frutto dei criteri che considerano in primis l’età della popolazione residente, ergo: mentre da noi si muore di tumore a Taranto come nella terra dei fuochi la sanità viene ripartita pagando profumatamente le arzille nonne venete e non solo.
Lo scarto procapite è di 150 euro che raddoppia in seguito alla mobilità sanitaria. Un altro 3% poi è attribuito alle Regioni (del Nord) adempienti con i Lea.
LA BEFFA DELLE BEFFE: si penalizza il sud e lo si colpevolizza continuando a penalizzarlo come avviene con queste pagelle.
L’unico atto di onestà da parte del ministero è il peggioramento della Lombardia, nonostante la regione goda da sempre di un’elevata attribuzione di spesa pubblica: vero esempio di inefficienza e incapacità… che Fontana se ne faccia una ragione!
E’ giusto che i meridionali sappiano le reali motivazioni per le quali pur pagando le stesse tasse delle altre regioni si trovano privati di diritti fondamentali con conseguenti tassi di mortalità triplicati.
Per questo motivo organizzeremo una manifestazione contro lo scellerato progetto di distruzione della sanità pubblica al sud chiedendo al governo di porre rimedio agli omicidi di stato a cui sono condannati i cittadini meridionali
