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AMBIENTE E SVILUPPO

Le fonti energetiche rinnovabili devono essere implementate esclusivamente nel pieno rispetto dei territori e dei criteri di sostenibilità ambientale. In Italia, le sei regioni meridionali – Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna – sono quelle che generano la maggior parte dell’energia eolica. Il Sud è stato individuato dal governo come un’area prioritaria per lo sviluppo delle energie alternative. Tuttavia, analizzando i dati sulla distribuzione degli impianti eolici, si osserva che nel Mezzogiorno sono stati installati ben 7.046 impianti, a fronte di soli 240 impianti tra Centro e Nord Italia. Questo fa sembrare che il vento soffi solo nelle regioni meridionali. Nonostante ciò, la produzione di energia da fonti rinnovabili (eolica e fotovoltaica) non ha apportato benefici concreti alla popolazione del Sud. Al contrario, il ridimensionamento occupazionale e il fenomeno dello spopolamento sono stati accentuati, contribuendo in modo indiretto al rafforzamento della produzione energetica per l’industria del Nord. Attualmente, il consumo del nostro territorio non ha generato alcun beneficio economico e sociale per le comunità locali, né per gli Enti Locali, né per i cittadini. Come Movimento per l’Equità Territoriale, riteniamo necessario invertire la rotta seguita fino ad oggi È quindi fondamentale promuovere la creazione di “Comunità di Energie Rinnovabili”, che permettano a famiglie e imprese del Sud di produrre autonomamente l’energia necessaria per soddisfare il loro fabbisogno, anche attraverso sistemi di stoccaggio energetico. Le aziende produttrici di energia e gli enti distributori devono risarcire gli utenti (famiglie e imprese) delle regioni meridionali con un risparmio economico del 50% sulle bollette energetiche. Inoltre, l’installazione o il potenziamento di nuovi impianti energetici deve essere accompagnato dalla realizzazione di centri di produzione delle macchine e dalla manutenzione nelle stesse aree del Sud, creando così occupazione e sviluppo locale. La sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici e delle strutture pubbliche, nonché il risparmio energetico in generale, sono priorità fondamentali per il nostro movimento. Le infrastrutture devono essere sicure ed eco-sostenibili, al fine di contribuire non solo alla sicurezza abitativa, ma anche alla protezione e al ripristino della biodiversità. I terreni demaniali comunali dovrebbero essere piantumati, coinvolgendo anche la partecipazione volontaria di privati e associazioni locali. I suoli devono essere protetti dal degrado e risanati, per migliorare la loro capacità di trattenere le risorse idriche scarse e prevenire il dissesto idrogeologico. Sosteniamo il consumo consapevole e l’etichettatura trasparente, strumenti fondamentali per tutelare e valorizzare le filiere produttive del Mezzogiorno. Un’etichettatura che indichi chiaramente la località di provenienza e il produttore del prodotto può contribuire a garantire una maggiore equità economica per i coltivatori locali, incentivando al contempo il consumatore a preferire prodotti stagionali e a orientarsi verso una dieta più sana e corretta. Il Movimento Equità Territoriale si impegna per il rafforzamento della legislazione ambientale e per la sua rigorosa applicazione a tutti i livelli. Promuoviamo azioni legali contro chi viola le normative e attività di sensibilizzazione attraverso programmi di educazione ambientale. Il nostro movimento è favorevole all’adozione di fonti energetiche alternative a quelle fossili, a condizione che vengano rispettati i principi di sicurezza, la tutela dell’ambiente e gli interessi economici e occupazionali delle comunità del Sud. La disuguaglianza territoriale si riflette inevitabilmente nelle diverse dinamiche economiche regionali e solleva questioni cruciali riguardo alla tutela ambientale, con la conseguente disparità nella capacità di risposta economica alle situazioni meteo eccezionali. Questi eventi, come dimostrato dai recenti disastri, hanno messo in evidenza come l’Italia non sia apparsa adeguatamente preparata. I danni economici e le perdite di vite umane sono ormai sotto gli occhi di tutti. Alla luce delle tragiche esperienze delle ultime alluvioni, riteniamo fondamentale che le regioni adottino piani di difesa del territorio mirati a proteggere la vita dei cittadini. Inoltre, è indispensabile prevedere la creazione di un fondo per i ristori immediati a favore delle aziende e dei privati cittadini, con meccanismi di erogazione rapidi, sburocratizzati e in grado di rispondere prontamente a esigenze che, in caso di disastri naturali, sono particolarmente urgenti.