Il Movimento Equità Territoriale sostiene un sistema sanitario che garantisca l’accesso universale alle cure essenziali, innovative e la gratuità delle stesse. Vogliamo un sistema sanitario equo, efficace, sicuro e tempestivo, che risolva le ragioni che generano le differenze di livelli di prestazioni fra Regioni” il diritto alla salute come “il diritto a vivere sani” e basa il proprio approccio metodologico sulla prevenzione. È indispensabile rivedere i criteri di ripartizione delle risorse tra le Regioni del Fondo Sanitario Nazionale, e sosteniamo una ridefinizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) basati sull’effettivo bisogno regionale. Vogliamo garantire il rispetto dei diritti dei pazienti ad essere curati nel proprio territorio, per ridurre ed in prospettiva eliminare la migrazione sanitaria. Necessita arginare il fenomeno di abbandono della sanità pubblica a favore del settore privato anche convenzionato, con politiche ministeriali o governative mirate. Il settore sanitario privato può crescere in affiancamento solo se eccellente e comunque non in sostituzione del settore pubblico. Ci battiamo per l’abbandono delle misure di austerità che hanno imposto tagli drastici ai bilanci sanitari, per maggiori investimenti e controllo della riduzione degli sprechi, per un migliore e mirato utilizzo delle risorse del sistema sanitario pubblico. Sosteniamo un approccio basato esclusivamente sull’evidenza scientifica, privo di pregiudizi di natura culturale, sociale o politica. Crediamo nell’accompagnamento consapevole all’uso dei farmaci e sosteniamo politiche di prevenzione tramite una corretta e completa informazione delle famiglie e dei pazienti, partendo dal coinvolgimento attivo dei medici e dei professionisti sanitari. Il Movimento Equità Territoriale si oppone fermamente al criterio di nomina politica dei dirigenti sanitari, che devono essere scelti esclusivamente in base al merito. E’ indispensabile arginare il fenomeno migratorio dei professionisti della sanità verso le strutture private e soprattutto all’estero, con retribuzioni contrattuali migliori ed adeguatamente incentivanti.
